In questo articolo andremo a vedere un esercizio per lavorare sul Circuito Principale, il quale comprende anche i 14 chakra principali del corpo sottile sui quali ci si concentra in questa meditazione. Come per il precedente, anche di questo esercizio si possono trovare in giro versioni simili, per esempio possiamo trovare un esercizio analogo a questo nella tradizione taoista chiamato "orbita microcosmica". Qui ve lo spiego a modo mio.
La Meditazione, Parte 7: Astrazione, Presenza, Concentrazione e Contemplazione
Siamo quindi giunti al sesto stadio: qui arriva il bello! Se infatti quella fatta fino ad ora era, in un certo senso, una fase di preparazione, ora è giunto il momento di darsi da fare. Finora abbiamo fatto solo un po' di riscaldamento (!): il vero allenamento inizia ora, nel sesto stadio della pratica. Facciamo però prima un breve riepilogo della situazione, insieme a qualche precisazione.
La Meditazione, Parte 6: il Pratyahara
Con questo articolo passiamo alla seconda metà del nostro percorso: qui parliamo del pratyahara, il quinto stadio degli otto dello Yoga di Patañjali. Abbiamo preparato il terreno: è quasi ora di piantare un seme. Prima di continuare però, dobbiamo capire un po' meglio cosa ci stiamo preparando a fare.
La Meditazione, Parte 5: la Chiara Percezione
Nel quarto stadio, come abbiamo visto nel precedente articolo, sviluppiamo la capacità di prendere il controllo del nostro flusso vitale per equilibrarlo e rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di passare agli stadi successivi. Siamo quindi arrivati a metà del nostro percorso, ma prima di continuare è meglio approfondire quanto fin qua appreso.
La Meditazione, Parte 4: il Controllo del Flusso Vitale (Pranayama)
La respirazione è uno dei metodi che ci permette di controllare il flusso vitale, probabilmente il più semplice. Il quarto stadio, il pranayama, serve a ridurre gli ostacoli che impediscono di direzionare l'attenzione e preparare così la mente agli stadi successivi. Attraverso la regolazione del respiro e il conseguente equilibrio del flusso vitale, possiamo armonizzare mente e corpo, fino ad entrare in uno stato in cui "fuori e dentro" non esistono più. Può sembrare complicato, e in effetti non è proprio così facile, ma con un po' di pratica ci puoi riuscire. Scopriamo di più.
La Meditazione, Parte 3: la Postura (Asana)
Siamo arrivati al terzo stadio: la postura. In alcune discipline, esistiono esercizi legati a determinate posizioni, se non addirittura movimenti, oltre che respirazioni (che rientrano invece nel quarto stadio). Fare questo tipo di esercizi può essere sicuramente utile per vari scopi. Oggi si trovano in giro i più svariati e variopinti tipi di "yoga" nei quali vengono fatti esercizi basati su posture, movimenti e respirazioni, ma non serve molto intuito per capire che per come vengono svolti questi esercizi, potranno anche dare dei benefici per il benessere fisico e aiutare a scaricare un po' di stress, ma ai fini della Conoscenza di Sé sono pressochè inutili. Perchè lo diventino, dovrebbero essere abbinati a dei giusti "movimenti" mentali. Sono comunque utili, se non necessari, quando i nostri obiettivi sono altri, come nella disciplina del corpo fisico, ovvero quando usiamo la meditazione ad esempio nelle arti marziali, e non solo. Per i nostri obiettivi invece, fissarsi sulle posizioni e sui movimenti è fondamentalmente inutile. Qualcosa da sapere in merito però c'è: vediamo cosa.
La Meditazione, Parte 2: gli otto stadi dello Yoga di Patañjali
La Meditazione non è semplicemente una tecnica, ma una pratica, un allenamento, un cambiamento: non è qualcosa che fai così, per un po', di tanto in tanto, e poi non ci pensi più, ma qualcosa che agisce su di te, che diventa parte di te, di ciò che sei e di ciò che fai, in ogni istante della tua vita. La Meditazione ti cambia. Questo di solito spaventa un po' l'ego (l'io, la personalità), che tende ad autoconservarsi e considera pertanto il cambiamento come un pericolo, ma il cambiamento deve essere il nostro obiettivo. Non meditiamo certo per rimanere sempre le stesse persone, ma per "diventare" Noi Stessi, per conoscere e manifestare il Sé, che è nascosto, appunto, sotto la maschera, la persona(lità).
La Meditazione, Parte 1: Introduzione alla Pratica.
Lo scopo principale della Meditazione, come scritto nel precedente articolo, è la Conoscenza di Sè. La Meditazione è il modo di percorrere questo viaggio, il quale ci porta a scoprire, passo per passo, cosa si cela dentro di noi. Dopo aver capito il significato, passiamo ora a introdurre la Pratica.
La Meditazione: dal Significato Etimologico a quello Esoterico.
Colui che conosce gli altri è sapiente, colui che Conosce Sé Stesso è illuminato.
- Lao Tzu, Tao Te Ching .La Disciplina Mentale
La pratica iniziatica, essendo un percorso di tipo sperimentale e scientifico, attraversa tutta una serie di ipotesi che vengono verificate dal praticante attraverso l'esperienza diretta. Una delle ipotesi di partenza è la seguente: le persone (non allenate) non hanno il minimo controllo della propria mente (eppure si illudono di averlo). Il modo nel quale ognuno può vericare questa ipotesi è molto semplice: si provi a smettere di pensare. Ah! Ma non si può! Diranno alcuni. I quali, si sbagliano. Smettere di pensare, nel senso di porre in silenzio la mente, è possibile. Ci vuole solo allenamento.
La Meditazione della Centratura: Teoria e Pratica. Parte 1
La Meditazione della Centratura è un esercizio abbastanza conosciuto e diffuso, sotto varie forme. Questa meditazione è tanto semplice quanto importante, ma spesso è anche poco compresa da chi la pratica, e per diventare più efficaci dobbiamo capire cosa stiamo facendo. Pertanto, tratterò ora alcuni dei concetti necessari a comprendere questa pratica, per poi passare alla spiegazione dell’esercio stesso. La Meditazione della Centratura è un primo fondamentale esercizio che chiunque può fare nella propria pratica quotidiana, ed è il primo esercizio proposto nel percorso iniziatico dello PsyClub.