Viktor Schauberger: La Nostra Insensata Fatica - Parte 5, Capitolo 10: Riguardo ai Microorganismi.
Da "Our Senseless Toil", pubblicato in "Nature as Teacher", a cura di Callum Coats.
Traduzione a cura dello PsyClub.
Riguardo ai Microorganismi
Vediamo alcune situazioni in cui si producono batteri. I pavimenti delle case erano tradizionalmente costruiti in legno dolce come il pino o l'abete. Venivano lavati di frequente e duravano per decenni, anche quando la ghiaia sottostante era sempre bagnata. Con l'affermarsi di nuovi stili di decorazione d'interni, le persone desideravano pavimenti in parquet di legno duro, che venivano posati direttamente sul sottofondo di legno tenero. Quando questi parquet venivano lavati, a volte si sviluppavano e si moltiplicavano microrganismi, tanto che la pavimentazione sovrapposta si disintegrava nel giro di pochi anni. In questi casi i nostri esperti sostengono che il legno utilizzato fosse già infetto. La realtà dei fatti è sostanzialmente diversa. La struttura del legno duro pregiato è di qualità superiore a quella del legno tenero a grana più grossa. Il legno a grana fine contiene proteine di qualità superiore che, in presenza di un normale apporto di ossigeno, si metabolizzano solo lentamente.
Se lo spazio tra il vecchio pavimento inferiore e il parquet è sufficiente, in modo che non si crei uno strato intermedio impermeabile all'aria tra i due tipi di pavimento in legno, questi pavimenti possono durare per decenni, a condizione che il legno sia di qualità adeguata. Tuttavia, se il pavimento superiore viene lavato e lo spazio intermedio viene sigillato quando il legno si gonfia, tra i due pavimenti si crea uno strato caldo e umido. A causa di un'impermeabilizzazione difettosa, questo strato riceve aria e ossigeno dalla risalita dell'acqua di falda nei muri. Si tratta di acqua non esposta al sole.
L'ossigeno concentrato che sale con l'acqua di falda non isolata si espande in questa zona umida, calda e intermedia e diventa aggressivo. In questa condizione, l'ossigeno altamente organizzato si combina innanzitutto con le proteine meno complesse del sottofondo. Le energie derivanti da questi processi metabolici forniscono l'impulso per lo sviluppo di alcuni microrganismi, che iniziano la loro attività vitale a temperature ambientali adeguate e divorano il parquet dal basso verso l'alto. Diversi tipi di cibo e di microclima propagano diversi ceppi di questi microrganismi. Una volta distrutto il loro terreno di coltura originario, essi finiscono per infestare l'ambiente circostante. È quindi ovvio che anche gli alberi malati della foresta saranno invasi da parassiti. Ciò riguarda in particolare le specie che necessitano di ombra, piantate dai forestali moderni all'aperto; la loro linfa diventa altamente ossigenata e presenta una struttura molto più grossolana. Questi fenomeni sono solo gli effetti secondari e sussidiari delle operazioni di disboscamento praticate negli ultimi cento anni circa. La causa primaria dei gravi danni derivanti dal disboscamento sarà affrontata in seguito. [1]
La questione di come nasce il mondo microbico e di tutti i suoi vari presupposti non può essere affrontata in modo utile finché si continua a considerare l'acqua come una sostanza priva di vita e non si tiene conto dei suoi processi metabolici interni. È sempre l'incessante attività metabolica dell'acqua e quella al suo interno a generare una particolare forma di vita. Indipendentemente dal fatto che sia benefica o dannosa per l'umanità, questa forma di vita servirà in ultima analisi alla costruzione dell'intero.
Un altro esempio istruttivo riguarda le condizioni di vita dell'olmo di grotta, una salamandra cavernicola cieca del genere proteus (quella nella foto in copertina). Se studiamo l'acqua dei laghi sotterranei, dove l'influenza della luce è totalmente esclusa, troviamo un'atmosfera estremamente particolare e nessuna attività microbica. A parte questo olmo, presente in gran numero in questi laghi, non ci sono altri esseri viventi. Di cosa vive dunque l'olmo?
La forte concentrazione di ossigeno in queste acque richiede solo un leggero riscaldamento e un conseguente aumento dell'aggressività per trasformare i carbonei [2] altamente complessi in una qualità ancora più elevata, che l'olmo ingerisce con l'atmosfera contenuta nell'acqua. I processi respiratori dell'olmo e il calore corporeo innescano forti fenomeni ossidativi, che portano allo sviluppo di un maggiore calore. L'insieme di questi fattori è sufficiente a trasformare i carbonei altamente complessi presenti nel corpo dell'olmo nel tipo di cibo necessario per la vita.
Se invece l'olmo viene rimosso dalla grotta ed esposto a una maggiore quantità di ossigeno, la superficie del suo corpo inizia a scolorirsi e l'olmo muore. Tuttavia, se l'olmo viene immediatamente posto in un contenitore nel luogo in cui è stato catturato e non viene esposto alla luce del giorno, e se nel contenitore viene versata acqua piovana calda, si verificano gli stessi identici fenomeni. Anche in questo caso si verifica lo stesso principio che spiega, ad esempio, la posizione pacifica della trota di montagna in mezzo all'acqua corrente.
Gli esempi sopra citati, tuttavia, non sono sufficienti a chiarire la vera natura dell'autogenesi (generazione spontanea), riconosciuta nel Medioevo, ma rifiutata nei tempi moderni. Un altro semplice esempio ci avvicina ancora di più alla realtà dei fatti. I luoghi dove scorrono acque molto scure e scintillanti che sgorgano dalla superficie terrestre sono i luoghi di riproduzione dei pesci per una buona ragione. Se esaminiamo quest'acqua proprio al limite della penetrazione della luce (nel punto in cui incontra per la prima volta la luce incidente), si può notare un notevole cambiamento nella materia che si trova in quest'acqua e i primi inizi di vita batterica. Più ci si avvicina alla zona schermata dalla luce, più la vita batterica nell'acqua diventa altamente evoluta. Al contrario, i batteri sono sempre meno complessi quanto più a lungo l'acqua scorre sotto la luce.
Se osserviamo i pesci che vi vivono, emerge lo stesso quadro. Più i pesci sono vicini alla sorgente, più sono gustosi. Ogni pescatore sa che le potenti trote stazionarie che vivono vicino alla sorgente rifiutano ogni tipo di esca. Un altro fatto notevole è che questi pesci possono vivere per mesi nelle caverne, dove migrano quando l'acqua si abbassa durante i caldi mesi estivi. Le abitudini alimentari di queste creature, che trascorrono metà della loro vita alla luce del giorno e metà sottoterra, sono sostanzialmente diverse da quelle dei pesci che vivono nel corso inferiore dei fiumi e sono simili allo stile di vita dell'olmo. Un fatto ben noto ai cacciatori alpini è che il consumo di questi pesci quasi ciechi porta a una maggiore potenza sessuale.
Un altro fenomeno molto interessante è dimostrato dalla comparsa dei vermi della farina. Se un recipiente contenente farina viene posto in un luogo asciutto e caldo, solo pochi vermi si animano, o addirittura nessuno. Per ottenere una maggiore quantità e una migliore qualità di vermi, si mette nella farina un vecchio panno di lana o un osso e si chiude il coperchio. L'aumento della popolazione di vermi è causato dall'introduzione di una terza categoria di carboneo, la cui origine deriva da un gruppo di sostanze vegetali più complesse della farina. [3]
A questo proposito, si possono descrivere alcuni interessanti esperimenti. Se versiamo una soluzione diluita di cromato di potassio, o di solfato di ferro o di rame, su una pellicola gelatinosa umida, appaiono bellissimi disegni di deliquescenza che, alla lente d'ingrandimento, mostrano una struttura delicata e fortemente ramificata. Se per la gelatina si usa acqua di fiume e l'intero impianto sperimentale viene posto all'interfaccia tra un gradiente di temperatura positivo e negativo, dopo un certo tempo si possono individuare al microscopio funghi, alghe e muschi. Se invece al posto dell'acqua dolce si usa l'acqua di mare, allora si assiste alla comparsa di una diversa flora e fauna di questo regno microbico, caratterizzata da organismi più vermiformi e guizzanti. Nelle giuste condizioni, questo mondo microbico si comporta come i suoi fratelli e sorelle del macromondo. Divora tutto ciò che lo circonda, ingaggiando una lotta reciproca per l'esistenza, espellendo tutta la materia inutilizzabile e riproducendosi con incredibile velocità. I risultati di questo esperimento sono particolarmente evidenti se la procedura viene eseguita in un recipiente di vetro ben sigillato, isolato esternamente per mantenere il giusto gradiente di temperatura (in questo caso creato artificialmente) e per evitare qualsiasi trasferimento di energia all'esterno. Oltre a un'atmosfera favorevole alla formazione dei microrganismi o dei vermi desiderati, per attivare le energie e creare le condizioni è necessaria la presenza di una terza sostanza più altamente organizzata: per esempio, una goccia d'olio in acqua di composizione adeguata.
È irrilevante se la propagazione di questi microrganismi sia causata dalla loro stessa energia fisica o dall'effetto di un gradiente di temperatura creato artificialmente. Il fattore più importante in entrambi i casi è la necessaria alternanza del clima in brevi periodi di tempo. Questo libera l'energia generatrice di vita nel punto di intersezione tra le singole zone climatiche (all'interfaccia tra due gradienti di temperatura complementari). Ancora una volta il prerequisito per il successo di questo esperimento è la corretta proporzione di elementi di base, l'ossigeno e i gruppi carbonei contenuti nell'acqua. È inoltre necessario un recipiente di forma appropriata con un'adeguata chiusura ermetica, in cui si possa produrre e mantenere il clima interno adatto alla rispettiva creatura e quindi necessario per la sua attività vitale.
Si può citare un altro esempio per chiarire un fenomeno naturale che la scienza finora non è riuscita a spiegare, ma che può essere chiarito facilmente se si osservano le circostanze che danno origine a questi eventi straordinari. Si tratta delle cosiddette "piogge di vermi" in Lapponia, che si verificano di tanto in tanto in primavera, durante le quali piovono vermi bianchi vivi lunghi circa 3cm (1"). L'ipotesi comune, ma errata, è che questi vermi, che cadono dal cielo sotto la luce rosso sangue del sole di mezzanotte, vengano in qualche modo, da qualche parte, catturati dal vento, riuniti in una nuvola di vermi e, in un determinato luogo, ricadano sulla Terra a migliaia.
Un fenomeno altrettanto curioso è la cosiddetta "stagione della putrefazione" (la räkkä, l'invasione estiva di insetti), che in Lapponia inizia verso la fine di luglio e dura circa quattro settimane. Gli alberi non dovrebbero essere abbattuti in questo periodo, perché dopo pochi giorni i funghi compaiono in tale quantità da rendere vano tutto il lavoro. Anche la pancetta fortemente salata si tinge di tutti i colori. La più piccola ferita si infiamma e può guarire solo dopo che la stagione della putrefazione è passata. Lo stesso vale per gli animali, poiché anche le ferite che subiscono in questo periodo sono incurabili. I piccoli nati in questo periodo di purulenza sono spesso deformi. Le zanzare e altri parassiti muoiono in massa dopo la fine della stagione della putrefazione.
Un'ulteriore prova del fatto che un certo clima dipendente dalle stagioni o particolari influenze luminose favoriscono la propagazione di una sovrabbondanza di microrganismi è fornita dalle epidemie che si verificano regolarmente in determinate condizioni preliminari. Queste sono causate solo da batteri. Rappresentano la più efficace autodifesa della Natura quando l'organismo umano interferisce stupidamente con le forze motrici della Vita e della Natura.
È noto che le diverse intensità e qualità della luce solare, proprie di ogni stagione, giocano un ruolo importante nella crescita. Ad esempio, se la luce viene diretta in una stanza attraverso i vetri di una finestra di un determinato colore, le mosche iniziano a morire. Tuttavia, se si cambia il colore del vetro, le mosche possono rinascere. Anche la diminuzione della tubercolosi da quando le onde radio hanno vibrato per la prima volta attraverso l'etere non è un caso. Queste emissioni causano uno squilibrio e un'eccessiva concentrazione di ossigeno sia nell'acqua che nell'atmosfera, il che spiega perché gli esseri umani sono diventati più veloci e più irascibili, ma purtroppo anche meno intelligenti.
Gli studi sui raggi terrestri e sulla comparsa di sintomi di decadimento canceroso ad essi spesso associati, rivelano che anch'essi possono essere ricondotti a processi interattivi all'interno della Terra che sono stati compromessi localmente. Questi sono stati sfavorevolmente influenzati da spostamenti nella distribuzione di gruppi di elementi di base, per i quali le acque sotterranee fungono da trasportatore, distribuendoli a tutta la vita attraverso i capillari del suolo. Tutti questi fenomeni, così mistificanti per la scienza, possono essere duplicati o prevenuti una volta che la natura della sostanza primordiale di tutta la vita, la natura dell'acqua, viene compresa.
Note:
1. ^ Questi fenomeni, danni al legno e decadimento del sottopavimento, sono discussi in maggior dettaglio in The Fertile Earth - Vol. 3 della serie Ecotechnology. - Ed.
2. ^ "Carbonei": In contrasto con l'uso e la definizione normale di "carbonio", Viktor Schauberger raggruppò tutti gli elementi conosciuti e i loro composti, ad eccezione dell'ossigeno e dell'idrogeno, sotto la classificazione generale di "sostanze madri", che descrisse con il termine "Kohle-stoffe", normalmente scritto "Kohlenstoffe" e che significa carbonio. Oltre a questa definizione, il trattino indica anche un aspetto più elevato del carbonio, sia dal punto di vista fisico che energetico o immateriale. La "e" aggiuntiva nella parola inglese ("Carbones", riportata anche in questa traduzione in italiano) ha quindi lo scopo di ridefinire e ampliare la portata del termine usuale "carbonio" in accordo con i concetti di Viktor. - Ed.
3. ^ Sebbene non sia stato chiarito altrimenti, questo sembrerebbe dedurre una forma più elevata di carboneo che si evolve attraverso il consumo di sostanze vegetali. - Ed.
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