Splendor Solis - Il Secondo Trattato

Figura III: Il Secondo Trattato - Illustrazione tratta dallo Splendor Solis di Solomon Trismosin.
Figura III: Il Secondo Trattato
Illustrazione tratta dallo Splendor Solis di Solomon Trismosin.

Solomon Trismosin: Splendor Solis, Il Secondo Trattato.
Traduzione dalla versione inglese a cura dello PsyClub.

IL SECONDO TRATTATO

Materia e Natura della Pietra Filosofale.

MORIENUS dice: Tu dovresti sapere che l'intero lavoro di quest'Arte termina con due Operazioni poste molto vicine tra loro, così che quando l'una è completa, l'altra può iniziare e finire, perfezionando così l'intera Maestria. Ma poiché esse agiscono solo sulla loro stessa materia, è necessario dare maggiori dettagli in merito.

GEBER dice nella sua "SUMMA PERFECTIONS MAGISTERI IN SUA NATURA" "che la Natura produce i Metalli da Mercurio e Zolfo", e sullo stesso effetto vediamo FERRARIUS parlare nel suo "TRATTATO SULL'ALCHIMIA", nel 25° capitolo, che dal principio dell'Origine dei Metalli, la Natura usa anche un'acqua viscida e pesante, mescolata con una terra bianca sulfurea e sottile molto peculiare, che risolve la prima in fumo e vapore, la solleva nelle vene o fessure della terra e la decompone, la vaporizza e la raccoglie assieme così a lungo, finché alla fine secchezza e umidità si uniscono completamente, formando così la sostanza che noi chiamiamo Mercurio, e che costituisce la peculiare e primissima Materia di tutti i metalli, e ancora ne tratta nel 26° capitolo come segue: "Coloro che vogliono imitare la natura, non devono usare soltanto il Mercurio, ma il Mercurio mescolato con lo Zolfo, ma non il comune Mercurio e Zolfo, ma solo quelli che la Natura stessa ha mescolato, ben preparati e decotti in un fluido dolce. In un tale Mercurio la Natura ha cominciato con l'azione primaria e ha finito in una natura metallica, avendo così fatto la sua parte, lasciando il resto all'Arte per completare la sua opera, in una perfetta Pietra Filosofale.

Da quanto sopra si vedrà che colui che procederà correttamente in quest'Arte dovrà, secondo tutti i Filosofi, iniziare da dove la natura ha lasciato, e dovrà prendere quello Zolfo e quel Mercurio che la natura ha raccolto nella sua forma più pura, nella quale ha avuto luogo l'immediata unione, che altrimenti non può essere compiuta da nessuno senza arte.

Per ricevere la forza che penetra tale sottile Materia, alcuni Alchimisti calcinano l'Oro affinché la dissolva, e separano gli elementi fino a ridurla ad uno spirito volatile o alla natura sottile dei fumi grassi del Mercurio e dello Zolfo, e questa allora è la materia più vicina, che si combina più strettamente con l'oro, e riceve la forma dell'occulta Pietra Filosofale, questa materia è chiamata il Mercurio dei Filosofi, riguardo la quale ARISTOTELE, parlando ad ALESSANDRO il Re, dice: "Scegliete per la nostra pietra quella con cui i re sono decorati e incoronati".

Sebbene questo Mercurio sia la sola materia e l'unica cosa e una combinazione di altre cose, tuttavia questa cosa è così molteplice nei suoi effetti, e nei suoi nomi, che nessuno può scoprire il vero significato degli scritti dei Filosofi, e questo è fatto per lo scopo, come dice ROSINUS, "che nessuno possa arrivarci".
È allo stesso tempo un modo di produrre effetti e un recipiente in cui tutte le cose si moltiplicano, a causa dell'adattamento di tutte le cose comprese nella Natura.

Per adesso i Filosofi dicono: "sciogliere la cosa, e sublimarla, e poi distillarla, coagularla, farla salire, farla scendere, bagnarla, asciugarla, e sempre fino a un numero indefinito di operazioni, che avvengono tutte allo stesso tempo e nello stesso recipiente". ALPHIDIUS conferma ciò e dice: "Devi sapere che quando noi dissolviamo noi anche sublimiamo e calciniamo senza interruzione", e se il nostro Corpus viene gettato nell'acqua, a scopo di dissoluzione, prima diventa nero, poi si separa, dissolvendosi e sublimandosi, unendosi allo spirito che è la sua origine e nascita.

È stato paragonato come analogo a tutte le cose del mondo, visibili o invisibili, dotate o meno di un'anima, corporee o animali, morte o vive, minerali o vegetative; analogo agli elementi e alle loro composizioni, alle cose calde e fredde, inoltre a tutti i colori, a tutti i frutti, a tutti gli uccelli, e in breve a tutte le cose tra Cielo e Terra, e tra tutti questi modi appartenenti a quest'Arte le suddette operazioni, le quali sono spiegate dai Filosofi nelle due parole "Uomo e Moglie", o "Latte e Panna". Chi non capisce queste non capisce la preparazione di quest'Arte.