Il Cerchio dello Zodiaco: L'Uno-Ariete

La Scienza della Luce - Parte 17

Il Cerchio dello Zodiaco: L'Uno-Ariete

Il cerchio è il principale simbolo dell'Unità, e infatti l'Uno è rappresentato nello zodiaco, come spiegato negli articoli precedenti, dal cerchio. Questa affermazione potrebbe sembrare facile da capire, ma come vedremo che nasconde qualcosa. Il cerchio se lo intendiamo come un intero, un cerchio, è Uno. Il cerchio in tal senso può rappresentare qualunque unità: Dio, il macrocosmo, o un pianeta, come anche il microcosmo, o l'Uomo, l'individuo. Tutto è Uno, e il Cerchio è simbolo sia dell'Uno che del Tutto. Esso rappresenta ogni singolo ente, "fatto a immagine e somiglianza" di Dio: immagine di cui lo Zodiaco è una rappresentazione simbolica.

L'Uno-Principio è una forza Numerica che eredita dall'Uno-Assoluto la funzione di Unità, ma in quanto espressione e incarnazione dell'Uno-Assoluto diventa il principio generatore, "l'uno che genera il due, che genera il quattro, che genera l'otto e che torna all'Uno". L'Uno-Assoluto, è la "somma" di tutti i Numeri: l'Uno-Assoluto è Tutto (e quindi tutti i Numeri) e Tutto è l'Uno-Assoluto. L'Assoluto contiene ogni cosa, sia ciò che non è manifesto, ossia lo Zero, sia ciò che è manifesto, ossia l'Uno, il Due, il Tre e i Numeri successivi.

Nella "Metafisica del Numero" lo Zero invece troviamo l'Eterno, il Non-Manifesto, l'Iperuranio (o "Mondo delle Idee"), il Caos Primordiale, mentre l'Uno è il Fuoco Generatore, la "Genesi", il Principio, la Coscienza, l'Essere. I Numeri sono le Forze Numiche che plasmano la fantastica realtà ("illusoria") in cui viviamo. I Numeri sono i simboli che danno significato e direzione all'esistenza: sia a ciò che è manifesto, sia a ciò che non lo è.

Quindi quando diciamo che l'Uno-Assoluto è rappresentato, come detto, dal Cerchio, stiamo in realtà intendendo che tutto ciò che rappresentiamo nello Zodiaco (circonferenza, centro, segni, spazio esterno al cerchio, eccetera), o solo con la Croce Solare o con un cerchio, è un'immagine dell'Uno-Assoluto. Per questo lo Zero è il simbolo di ciò che "sta fuori" dal cerchio: fuori dal cerchio c'è l'Eterno, il "non manifesto", mentre dentro al cerchio troviamo lo spazio e il tempo. La circonferenza, associata al Tre, in questo caso rappresenta infatti il Divenire: è il percorso del Sole durante l'anno, al quale è "confinato": è il confine del Divenire che separa il "mondo delle idee" (l'eterno) dal mondo "reale" (lo spazio e il tempo). L'Uno è quindi rappresentato dal Centro: è la fonte da cui emana il creato, il mondo (reale), che è ciò che è contenuto appunto dentro al cerchio. In ciò chiaramente troviamo anche già una Dualità tra Eterno e Divenire, tra Iperuranio e spazio-tempo. Infine l'Uno-Centro è connesso al Tre-Circonferenza attraverso il Due-Diamentro, il Principio Duale, il quale "divide le acque" del grembo-cerchio.

Il Numero Uno che è il protagonista di questo articolo dunque è Fuoco, è intento, è volontà creatrice, è individualizzazione. Dal centro sono emanati i 12 segni, e nel primo segno, Ariete, segno di Fuoco, inizia il ciclo zodiacale, il ciclo annuale del Sole. In Ariete inizia la primavera, e pertanto è Ariete la forza che alimenta il germoglio e lo fa spuntare da sottoterra, proprio come fa il Sole all'equinozio di primavera (come ho già spiegato in "Il Cerchio dello Zodiaco e L'Astrologia - Parte 2").

Il Centro è, prima di tutto, l'origine, il punto di partenza di tutte le cose; è il punto principiale, senza forma e senza dimensioni, dunque invisibile, e, di conseguenza, la sola immagine che si possa dare dell'Unità primordiale. Da esso sono prodotte, per irradiazione, tutte le cose, come l'Unità produce tutti i numeri, senza che la sua essenza ne riesca modificata o intaccata in alcuna maniera. Vediamo qui un parallelismo completo fra due modi di espressione: il simbolismo geometrico e il simbolismo numerico, tanto che possono essere usati indifferentemente e si può passare dall'uno all'altro nella maniera più naturale. Non bisogna dimenticare, del resto, che, nell'un caso come nell'altro, si tratta sempre di simbolismo: l'unità aritmetica non è l'Unità metafisica, ne è solo una figura, ma una figura nella quale non c'è niente di arbitrario, poiché esiste tra l'una e l'altra una relazione analogica reale, ed è questa relazione che permette di trasporre l'idea dell'Unità oltre l'ambito della quantità, nell'ordine trascendentale. Lo stesso vale per l'idea del Centro in quanto è suscettibile di un'analoga trasposizione, per mezzo della quale si spoglia del suo carattere spaziale, non più evocato se non a titolo di simbolo: il punto centrale è il Principio, l'Essere puro; e lo spazio che esso empie del suo irradiamento e non esiste che per questo stesso irradiamento (il “Fiat Lux” della Genesi), senza il quale lo spazio non sarebbe che «privazione» e nulla, è il Mondo nel senso più ampio della parola, l'insieme di tutti gli esseri e di tutti gli stati d'esistenza che costituiscono la manifestazione universale.
La rappresentazione più semplice dell'idea da noi appena formulata, è il punto al centro del cerchio: il punto è l'emblema del Principio, il cerchio [la circonferenza] quello del Mondo. È impossibile far risalire l'uso di questa raffigurazione a una qualsiasi origine nel tempo, poiché la si incontra frequentemente su oggetti preistorici; indubbiamente bisogna scorgervi uno dei segni che si ricollegano direttamente alla tradizione primordiale. Talvolta, il punto è circondato da più cerchi concentrici, che sembrano rappresentare i diversi stati o gradi dell'esistenza manifestata, disponentisi gerarchicamente secondo la loro maggiore o minore distanza dal Principio primordiale. Il punto al centro del cerchio è stato anche assunto, e probabilmente fin da un'epoca assai remota, come una figura del Sole, perché esso nell'ordine fisico è realmente il Centro o il «Cuore del Mondo»; e tale figura è rimasta sino ai nostri giorni come segno astrologico e astronomico usuale del Sole. Forse per questa ragione la maggior parte degli archeologi, dovunque incontrano questo simbolo, pretendono di assegnargli un significato esclusivamente «solare», mentre esso ha in realtà un senso ben altrimenti vasto e profondo; dimenticano, o ignorano, che il Sole, dal punto di vista di tutte le tradizioni antiche, è simbolo del vero «Centro del Mondo» che è il Principio divino.

- René Guénon, Simboli della Scienza Sacra.

L'Uno in quanto principio generatore è la Forza-Fuoco-Intento che fa pulsare il Cuore del Mondo, è la Volontà che nutre l'Azione, lo sguardo che punta ad una precisa méta. In Ariete si esprime pertanto la forza numica Uno, da cui eredita le sue principali caratteristiche. L'Ariete è associato al cervello, organo dal quale partono gli impulsi che regolano e muovono il corpo, e agli occhi, e quindi alla vista, il primo senso attraverso il quale percepiamo il mondo esterno e ci relazioniamo con gli altri, che è anche quello che usiamo di più.

L'Uno è inoltre la forza che manifesta la qualità Cardinale, lo Zolfo Alchemico, nei segni di Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno.

Ariete

Ariete, il cui periodo è all'incirca quello tra il 21 marzo e il 20 aprile, è il primo segno dello Zodiaco, Maschile, Cardinale, il suo elemento è il Fuoco e il suo opposto è Bilancia. Ariete è il domicilio diurno di Marte. All'Ariete sono legati la testa, il viso, il cervello e gli occhi (ed infatti è un segno che affronta la vita "a testa alta"). Il colore associato a questo segno è il rosso e il suo metallo è il ferro.

In Ariete inizia la Primavera e la danza annuale del Sole. La Natura si risveglia, rinasce, sprigionando la sua forza. Marte dona all'Ariete un'indole Guerriera che lo rende un combattente molto determinato. Nell'astrologia classica è associato alla valorizzazione dell’io individuale e simboleggia la generosità della vita.

Con la parola "ariete" si intende anche la "antichissima macchina da assedio per demolire tratti di mura o di fortificazioni, costituita essenzialmente di una trave munita di una punta metallica (spesso foggiata a testa di ariete), alla quale veniva impresso un moto oscillatorio". Macchina che ovviamente prende il nome (e spesso la forma) dell'ariete (il maschio della pecora), animale che come sappiamo è iconico proprio per la sua abitudine di attaccare i suoi obiettivi caricandoli con la testa. L'ariete (macchina), che a molti probabilmente ricorderà l'assedio a Minas Tirith, è appunto ciò a cui dobbiamo pensare per comprendere il significato del segno Ariete. Il segno dell'Ariete infatti, come la macchina, è una trave-vettore che "apre le porte", un impulso che va dritto per la sua strada e che se torna indietro è solo per prendere di nuovo la carica. Anche il germoglio, come un'ariete, "sfonda il muro" della superficie della terra, "apre le porte", passando "dal buio alla luce". E questo è l'Atto Eroico dell'Ariete-Marte, teso alla sua crescita, è la sua "guerra personale", nella quale deve tirare fuori la forza Guerriera che c'è in lui (anche l'ariete macchina era una macchina da guerra) la quale lo porterà (se avrà abbastanza determinazione) oltre ciò che è, verso uno stato più elevato di esistenza.

L'Uno-Ariete quindi è volontà creatrice, forza impulsiva, intento, direzione, determinazione, energia portante e individualizzante. È l'Azione Eroica e Guerriera (Marziale) che ci porta oltre ciò che siamo, come anche la nostra ostinazione (o "testardaggine") nel perseguire i nostri obiettivi, quali essi siano (perché a volte più che tentare di sbucare fuori dalla terra sembra che si faccia di tutto per rimanerci sotto). L'Ariete è la Volontà della Coscienza di trasformarsi, qualunque cosa accada, in Consapevolezza. È l'apertura delle porte del Tempio, la rinascita, l'inizio della Grande Opera.

Infine bisogna specificare che, dal punto di vista temporale, il primo punto dello Zodiaco, il grado 0 di Ariete, è sia l'inizio che la fine del percorso annuale del Sole. Mentre dal punto di vista spaziale, il Centro è l'origine della Forza impulsiva dell'Uno-Ariete che, in modo al sasso lanciato nello stagno, crea un'onda che si espande (nel Due spazio) fino alla circonferenza (il Tre, "confine" del Divenire) e che poi ritorna alla sua origine, il centro. In questo ciclo spazio-temporale troviamo quindi la Coscienza, che si manifesta, osserva, fa esperienza, e poi muore, per poi rinascere ancora. La Coscienza, l'Uno, emerge dallo Zero, l'Etere Primordiale, lo osserva, e così facendo lo delimita in uno spazio e in un tempo, per farne esperienza. Allo stesso modo, nel cervello la percezione genera un movimento elettrico, che compare nello "spazio dei neuroni", registra un'esperienza, e muore, per poi rinascere ancora.

Dice Vishnu: Io sono l'origine, l'origine e il termine, che non ha origine né termine. Il sacrificio con cui si sacrifica il sacrificio. Io sono ogni essere, ogni epoca. La mia Maya sono i quattro Yuga, e il mondo che conoscevi non è che un sogno, tu stesso un sogno dentro un sogno, nello spazio del mio riposo da cui nasceranno altri quattro Yuga.

- Passo citato nel video "ONIRICON: il Sogno, l'Incubo, l'Altrove (AXIS MUNDI n.3) - Apocalisse in Salotto con Marco Maculotti".