Come ben diceva Eraclito, "i desti vivono nello stesso mondo", mentre chi dorme è ancora intrappolato nei sogni. Che significa, in altre parole, che la spiritualità non è opinione, ma scienza. La costituzione occulta dell'uomo, i suoi corpi sottili, sono infatti una realtà oggettiva tanto quanto il corpo fisico che tutti percepiamo. Percepire le dimensioni superiori è solo questione di allenamento: tutti possono imparare. Ed è proprio dal confronto e dall'unione delle percezioni personali e dell'esperienza di chi si è conquistato l'accesso al Sacro, all'invisibile, alle dimensioni sottili, che nasce la Scienza Sacra. Scienza che viene definita "iniziatica" in quanto appunto apre le porte del Sacro, nel senso che prepara e guida l'adepto nel processo di trasmutazione interiore che lo conduce a Conoscere Sé Stesso e il mondo. E che viene definita "esoterica" in quanto è interiore, nel senso che per comprenderla va esperita nella propria "interiorità": non è qualcosa che si comprende con la ragione, ma con la pratica, che porta la nostra consapevolezza ad espandarsi, permettondoci di vedere le cose da un punto di vista più alto, soprattutto, più unitario, e comprendere così ciò che prima non avremmo proprio potuto capire.
Capiamoci meglio: la realtà è composta da diversi piani di esistenza, ognuno fatto di una differente materia. C'è il piano fisico, composto dalla materia "densa", alla quale tutti siamo abituati, e ci sono i piani sottili, composti di materia "sottile" (o prana, qi, etere...). E come il nostro corpo fisico esiste nel piano fisico, così i nostri corpi sottili (emozionale, mentale...) esistono nei piani sottili. Se fossimo capaci di guardare nei nostri corpi sottili come possiamo fare in quello denso, troveremmo in modo analogo "tessuti", "organi", condotti, fluidi e sostanze varie (sia quelle utili all'organismo che quelle tossiche), e magari potremmo anche comprendere e rimuovere certi "pesi" che ci portiamo dentro. E non solo. Perché, però, non siamo capaci di farlo? Per un motivo molto semplice: nessuno ci ha insegnato come fare. E non solo nessuno ce lo ha insegnato, ma siamo anche cresciuti (quantomeno la maggior parte dei popoli occidentalizzati) in una società che ci ha istruito a dividere scienza e religione, relegando l'uomo in una dualità psicotica la cui sola "salvezza" sta in una vita senza scopo. Ragione per la quale "l'esoterismo", inteso come via di Conoscenza di Sé, non può mai, ovviamente, andare d'accordo con chi le masse le vuole continuare ad allevare come greggi di pecore. L'esoterismo infatti insegna la ricerca della Verità, e la Verità, come sappiamo, rende l'uomo libero.
La comprensione della scienza sacra, come detto, passa per il confronto, confronto che deve avvenire all'interno di un gruppo di individui che utilizzano lo stesso modello di descrizione della realtà sottile, e quindi lo stesso linguaggio, oltre che la stessa pratica. Per fare un esempio concreto, se in certo momento nel gruppo si decide di percepire (tutti) il Chakra X di Pinco Pallino, tutti devono avere la stessa idea di cosa si intende per "Chakra X", e pertanto tutti dovrebbero percepire la stessa forma pensiero, e avere, idealmente, tutti le stesse sensazioni. Quindi, se il Chakra X di Pinco Pallino presenta, per esempio, uno squilibrio di lateralità, per il quale il suo lobo destro è iperattivo e il suo lobo sinistro ipoattivo, tutti (o quasi) potrebbero accorgersi di ciò, e nel riportare al resto del gruppo le loro sensazioni, tutti (o quasi) riferiranno di aver percepito più energia vitale nel lobo destro e meno nel lobo sinistro. Successivamente, il gruppo, o anche solo Pinco Pallino, potrebbe procedere facendo un lavoro per ripristinare l'equilibrio nella lateralità del Chakra X di Pinco Pallino. E dopo il lavoro di riequilibrio del chakra, il gruppo andrà a percepire di nuovo il chakra e si confronterà sui risultati ottenuti. E così via, passo dopo passo, in un percorso di continua ricerca, studio e sperimentazione.
Materia densa e piani sottili sono strettamente interconnessi: se un tessuto del corpo fisico è infiammato, lo sarà anche la sua controparte sottile, e se l'infiammazione viene eliminata sui piani sottili, sparirà anche dal piano denso (sempre che sia stata prima eliminata la causa dell'infiammazione). Come si può favorire l'autoguarigione del corpo fisico, in modo simile si può lavorare sugli aspetti più interiori dell'essere. Aspetti di cui a volte, per un motivo o per l'altro, è anche difficile non solo parlare, ma anche solo vedere dentro di sé. Aspetti, comunque, sui quali è assolutamente necessario operare (alchemicamente) per poter conquistare le vette dell'ascesi spirituale. D'altronde, come si può imparare a percepire (con i propri sensi sottili) se un nostro tessuto od organo è infiammato o meno, così si può imparare a percepire anche molto altro. Ed è appunto questa espansione della nostra capacità di percezione e comprensione della realtà che porta l'individuo ad uscire dalla sua individualità e a fondersi con il cosmo, e dunque a vedere e a comprendere quegli aspetti di sé e della realtà che prima non vedeva e non comprendeva. E che lo porta a comprendere, sempre più a fondo, che Tutto è Uno, e che pertanto ogni idea di separazione è soltanto illusoria: "tutte le cose, in altre parole, costituiscono un'unica sostanza che non diviene, ma è" - come ha scritto Giordano Bruno.
Ma se Tutto è Uno, allora Conoscere Sé Stessi è conoscere il tutto. Non a caso gli antichi dicevano: Conosci Te Stesso e conoscerai l'Universo e gli Déi. E se conoscere sé stessi è conoscere il tutto, la Via verso il Sé non può essere certo banalmente un percorso "personale", "individuale", "psicologico", nel senso di qualcosa che si può fare continuando a rimanere relegati nella propria soggettività e nella propria mente. Chi crede che la spiritualità sia qualcosa del genere, è solo un povero illuso. In tal senso, al massimo, potremmo parlare di semplice "crescita personale", nel senso di un percorso che ti porta ad avere un po' più di fiducia in te stesso, essere più motivato, smettere di fumare, o "banalità" simili. Dico "banalità" non perché siano cose sbagliate, ma perché in un percorso spirituale (nel senso più alto del termine), queste cose sono naturali conseguenze della pratica, ed è fin scontato il fatto di doverle coltivare ogni giorno, ogni mese, ogni anno, con "sangue e sudore" (chiamati anche devozione e disciplina). E poi anche perché il livello di autostima, motivazione, eccetera che si può raggiungere in un percorso esoterico/iniziatico non ha nulla a che fare con ciò che si può otterene da un "banale" percorso di "crescita personale". È un po' come mettere a confronto il bambino che gioca con i lego e l'ingegnere che tira su un grattacielo. Una differenza alquanto... "sostanziale".
E in effetti questa "sostanzialità" è evidente a chi è iniziato, ovvero a chi ha aperto i sensi sottili ed ha imparato a percepire le dimensioni più sottili. Che è anche il motivo per il quale essi sono capaci di "riconoscersi tra loro". La realtà è frattale: si possono fare un'infinità di analogie per compredere come funzionano i piani sottili, per cui facciamone una che tutti possono capire. Se siamo in spiaggia e vediamo un tipo con il fisico scolpito, non ci mettiamo molto a capire che probabilmente si allena spesso. Se invece vediamo uno "un po' meno in forma", non ci metteremo molto a capire che quello l'allenamento lo fa con coltello e forchetta in mano. Allo stesso modo, se ne siamo capaci, possiamo vedere, per esempio, il corpo emozionale della gente che ci sta intorno... e quello che vedremo probabilmente sarebbe uno spettacolo molto più simile al vedere tante persone "poco in forma", mentre di fisici scolpiti ne vedremo ben pochi. Nella maggior parte dei casi infatti i corpi sottili delle persone (dai quali dipendono facoltà come l'empatia, l'intelletto, eccetera) non solo sono poco allenati, ma a vederli sembrano quasi atrofizzati. E nella quasi totalità dei casi sono, soprattutto, parecchio inquinati. Proprio come il loro corpo fisico, non a caso. Ehret, uno dei padri dell'igienismo, sosteneva, un secolo fa, che le persone si portano dentro in media almeno 15 kg di tossine ("come in alto, così in basso"...).
In qualunque percorso iniziatico è fondamentale infatti cominciare prima di tutto dalla purificazione, sia del corpo fisico che di quelli sottili. Purificazione che può durare anche anni, se non decenni, ma che giorno per giorno dona i suoi frutti. Ed è anche di questa purificazione che si possono osservare gli effetti nei corpi sottili di chi segue la Via del Sé, una purificazione che ci libera dalle catene dell'ego e che permette all'Uno-Sé di ispirarci e di guidarci nella Via. E quindi proprio in questo senso dobbiamo intendere quella profonda trasmutazione interiore, sottile, che consegue alla pratica. Una trsmutazione alchemica che si compie pertanto sui piani sottili, dopo che abbiamo imparato a percepirli. Una trasmutazione del mercurio, ossia dell'etere, di quella materia sottile di cui sono fatte le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre idee, i nostri sogni, i nostri ricordi, la nostra anima.
Quindi la spiritualità, intesa nel senso più alto del termine, e non come mera "crescita personale", deve portare ad una conoscenza sperimentale e oggettiva di sé e del mondo, conoscenza sulla quale si basa appunto l'esoterismo, o meglio, la scienza sacra. Una scienza che viene tramandata da diversi millenni (chissà quanti) e che continua a progredire tutt'oggi (in modo simile alla scienza moderna). Per questo la Tradizione non è un sapere morto (o "statico"), come molti credono, ma una scienza, appunto, in continua evoluzione, parallelamente alla Coscienza Umana. Vivere la Tradizione, infatti, vuol dire comprenderla e portarla avanti nella sua evoluzione, come chiusura del cerchio: la Tradizione infatti è prima il riferimento di base per l'adepto che vuole studiare la scienza sacra, e poi, una volta compiuto il percorso, diventa invece il ricettacolo nel quale può inserire il suo contributo, attraverso i suoi insegnamenti, per la futura umanità.
La scienza sacra, comunque, è molto più ampia di quanto si possa immaginare, e la sua applicazione può avere svariate sfaccettature. L'esoterismo ha già più volte dato il suo contributo praticamente in tutte le arti e in tutte le scienze, e ancora lo farà, considerato che ogni manifestazione densa ha una sua controparte sottile, e che denso e sottile sono strettamente interconnessi. Proprio come scienza e tecnica. E come grazie alle scienze classiche abbiamo inventato svaritati tipi di tecnologie dense, così grazie alla scienza sacra si possono realizzare svariati tipi di tecnologie sottili. Fin dai tempi più antichi e ancora oggi sono stati e vengono realizzati, per esempio, innumerevoli talismani ed amuleti. E non solo.
Anche lo stesso rito magico è una tecnica: il rito infatti (quando fatto correttamente) viene costruito applicando i principi della scienza sacra, e pertanto appunto è tecnica, non scienza. La scienza sacra la si dovrebbe conoscere prima di fare il rito, o quantomeno la si dovrebbe cercare di comprendere attraverso l'analisi del rito stesso. Fare riti magici senza comprendere la scienza sacra, in particlare la fisica delle forze sottili, è come seguire delle ricette senza sapere perché si fanno certi passaggi. Il risultato potrebbe anche essere lo stesso, la differenza sta nel fare le cose sapendo ciò che si fa, oppure farle perché così ti è stato detto di fare... ossia agire per "cieca fede". Con tutte le conseguenze che ne derivano.
Gli antichi romani sono stati (tra quelli che conosco) il popolo che ha applicato di più la scienza sacra a livello architettonico, urbanistico e sociale per realizzare opere come templi e "vie sacre" (quelle che oggi chiamiamo Ley Line) che potremmo definere delle vere e proprie meraviglie di "tecnologia" sacra. Dopo di loro, solo i costruttori delle cattedrali, in particolare di quelle gotiche, hanno raggiunto livelli di applicazione della scienza sacra simili, se non anche superiori (se vuoi saperne di più su questo argomento, ti consiglio questo articolo: Ritorno a Notre-Dame: come uccidere l’anima di una città (5), di Roberto Zamperini).
I Maghi capaci di costruire una "via sacra" sono ben pochi, oggi come allora. Da millenni esistono gli "appassionati" di esoterismo, i quali studiano vari libri sull'argomento, magari praticano anche qualche meditazione, o addirittura dei riti che qualcuno gli ha dato. E queste pratiche, di solito, sono anche in qualche modo utili a chi le fa. Comprendere la scienza sacra però è ben altra cosa, e per farlo i libri non servono. Come giustamente dicono gli alchimisti: "Post Laborem Scientia". La Sapienza, la conoscenza del Sacro, infatti, si ottiene solo e soltanto con la pratica, il lavoro interiore.
In ambito esoterico, i libri posso aiutare se letti dopo aver praticato, non prima. Prima al massimo si possono leggere libri che preparano mentalmente alla Via, o che spiegano appunto la pratica, ma leggere libri che parlano di conoscenze esoteriche senza aver prima praticato, non serve a nulla, perché quelle conoscenze non si possono capire leggendo, né ragionando, ma solo, appunto, praticando. Chi legge senza praticare, quasi sempre finisce per costruirsi solo dei bei castelli mentali che rischiano di avere come effetto quello esattamente opposto a ciò a cui invece dovrebbe portare la pratica.
Quando si compie una meditazione o un rito, si dovrebbe sempre avere quantomeno un minimo di consapevolezza di ciò che si fa, e non fare le cose senza avere una minima idea del perché si fanno. Per questo anche la meditazione e i riti, quando fatti senza la necessaria consapevolezza, rischiano di diventare un esercizio fine a sé stesso. Realizzare il Sé implica uno sviluppo armonico ed integrale delle nostre facoltà e capacità, come l'empatia, la volontà, la ragione, eccetera. Trascurarne anche solo una comporterà pertanto squilibri nel proprio sviluppo interiore. E la Conosenza di Sé è un percorso che si fa proprio per realizzare sé stessi e diventare consapevoli di chi siamo e del perché agiamo. Se non sappiamo neanche cosa stiamo praticando e perché, molto probabilmente il nostro percorso non solo sarà più lungo, ma i frutti saranno anche pochi.
Oggi la spiritualità si è allontanata molto da una concezione scientifica del sacro, con tutte le conseguenze del caso. E infatti, "stranamente", ci si è anche dimenticati del significato delle Arti Liberali, che saggiamente cominciano con le tre Arti del Trivium, ovvero Grammatica, Logica e Retorica. Queste tre Arti non sono costituite soltanto dagli quegli aspetti essoterici che impariamo a scuola, ma comprendono anche degli insegnamenti esoterici. Potremmo dire, giusto per capirci, che queste Arti rappresentano rispettivamente: la capacità di comprendere le parole e il linguaggio (Grammatica), la capacità utilizzare le parole e il linguaggio per comprendere e descrivere la realtà (Logica), la capacità di comprendere i limiti delle parole e del linguaggio (Retorica).
Ricordiamoci sempre che prima dell'avvento del cristianesimo e della scienza moderna non esisteva la distinzione tra scienza e "spiritualità", perché tutta la conoscenza ("sacra e profana") tendeva ad un'unica descrizione - unitaria - della realtà, che comprendeva sia i fenomeni "densi" sia quelli "sottili". Questo perché (come ben - capivano - gli antichi) per arrivare ad una comprensione unitaria di Sé e del mondo bisogna passare sia per la pratica della scienza sacra che, parallelamente, per lo studio di quella "profana", ossia dalle scienze naturali. Per quanto riguarda queste ultime, un buon punto di partenza potrebbe essere cominciare proprio dalle fondamenta, ovvero da quella che comunemente viene chiamata Filosofia della Scienza. O, per usare un termine più moderno, l'Epistemologia. E tutte le altre a seguire. Non serve diventare degli esperti per ognuna, ma quantomeno un'infarinatura generale di tutte (epistemologia, matematica, fisica, chimica, astronomia, musica, biologia) il Mago dovrebbe possederla.
Per quel che vedo oggi, mi sembra di capire che il Fuoco della Scienza Sacra si sia ormai spento, corrotto dalla compartizzazione della conoscenza, dalle religioni, dalla strumentalizzazione della scienza (ufficiale) moderna, dal consumismo, dalla "morte di dio" - ossia la perdita del senso del sacro, di cui è vittima anche gran parte dell'esoterismo moderno, che pur ricercando una rinascita del sacro, è rimasto piuttosto vincolato nel "mentale" - e da vari altri fattori. D'altronde la coscienza umana è ancora in fase di evoluzione e probabilmente lo sarà ancora per molto tempo. Ciò che possiamo fare noi è imparare a camminare sulle acque, e goderci lo scorrere del fiume, oppure farci portare via dalla corrente.
E quindi, buon divertimento! ;)
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