Sulla Percezione dell'Energia Sottile

Il Palming e la Percezione delle Energie Sottili - Parte 1

La percezione dell’energia sottile e l’esperienza dei piani sottili sono conseguenti allo sviluppo dei corpi sottili. Lo sviluppo dei corpi sottili è la parte fondamentale e sostanziale della pratica spirituale, e simbolicamente, è diviso in due fasi: una di purificazione e astrazione e l’altra di riequilibrio e manifestazione. Da un lato il Tutto ritorna all’Uno, dall’altro l’Uno si manifesta del Tutto. Sviluppare i corpi sottili richiede anni e anni di disciplina, ricerca e sperimentazione. Per cominciare a praticare la percezione dell’energia però non serve tutto questo tempo: è vero che, come scritto sopra, la percezione è una conseguente allo sviluppo dei corpi sottili, ma è anche vero che tutti abbiamo già dei corpi sottili, i quali, anche se sono poco allenati nella percezione, possono comunque già percepire qualcosa (o quasi). Poi, con il tempo e la pratica, i nostri corpi sottili, e quindi la nostra capacità di percepire ed esplorare i piani sottili, si svilupperà e migliorerà sempre più. Quando si fanno questi esercizi all’inizio è giusto e normale farsi molte domande e porsi sempre dei dubbi. Le risposte, se si continua con la pratica, arriveranno quando sarà il momento, proprio grazie ad essa.

Per poter percepire il "sottile", e quindi, per esempio, i chakra e i corpi sottili, comunque, oltre che a sviluppare i corpi sottili, questi devono anche essere puliti, ossia liberi da eventuali congestioni che possono "offuscare" la percezione. La maggior parte del lavoro di purificazione interiore avviene proprio grazie alla percezione ed al conseguente lavoro sui propri corpi sottili. Un'altra parte del lavoro invece si fa attraverso un corretto stile di vita, e quindi un'adeguata alimentazione, un minimo di esercizio fisico, come anche lo studio (o meglio, un'adeguata preparazione mentale). Ho già scritto qualcosa su questo argomento nell'articolo in cui ho trattato di Yama e Niyama, che ti consiglio di leggere (se ancora non l'hai fatto). Prima di avviarsi in un cammino iniziatico e di mettersi a "giocare" con le forze sottili (più comunemente chiamate "energie sottili") infatti è altamente consigliabile un'adeguata condizione di partenza, ossia, quantomeno: un buon equilibrio psico-emozionale, un corpo sano, la voglia di conoscere e di andare oltre ciò che siamo, una spinta interiore verso la ricerca della Verità e un'abbondante dose di buon senso. E soprattutto, come capiremo meglio nelle righe successive, essere centrati e avere una mente sufficientemente disciplinata.

Nei documenti precedenti abbiamo descritto le pratiche della Meditazione della Centratura e della Disciplina Mentale: chi non ha mai praticato alcun tipo di meditazione in vita sua dovrebbe praticare questi esercizi per minimo un mese prima di cominciare a praticare gli esercizi di percezione delle forze sottili. La percezione infatti, come detto sopra, dipende dallo sviluppo dei corpi sottili, come anche dal proprio equilibrio interiore, da una volontà forte, da una mente sufficientemente quieta, e non solo. Ora sarebbe superfluo trattare di ogni singolo fattore, ma almeno per quanto riguarda gli esercizi dati nei documenti precedenti, credo sia giusto capirne il ruolo.

Con la Meditazione della Centratura abbiamo cominciato a prendere confidenza con il Canale Celeste e il Canale Tellurico. Il Celeste è il canale legato all’ispirazione, all’informazione, alla connessione con il Sé, con la sorgente, con il seme, con l’Unità. Il Tellurico invece è legato alla manifestazione di sé, alla materia, alla condensazione dell’informazione ed alla crescita del seme. Il Celeste entra in gioco nel momento in cui vogliamo andare a percepire un certo chakra o più in generale un campo energetico, in quanto ci connette alla sua informazione. Se il Celeste è scarico, squilibrato e/o congesto (e quindi l’energia non fluisce bene) sarà molto più difficile connettersi alle energie e alle informazioni che vogliamo percepire. Il Tellurico in questo caso ci serve invece per condensare e interpretare l’informazione di un campo energetico: il canale con l’informazione può che essere anche aperto, ma se poi non decodifichiamo e non comprendiamo le informazioni ricevute, non capiremo nulla di ciò che stiamo percependo.

Per fare un’analogia, potremmo dire che un computer, per navigare in internet, deve prima di tutto avere un collegamento che lo connette alle informazioni, al web, e poi deve saper anche interpretare ed elaborare le informazioni che riceve dalla rete per mostrarle all’utente. Se la linea è disturbata (Celeste), o se il nostro computer non ha il programma adatto a mostrare certi file/informazioni (Tellurico), l’utente non potrà visualizzarli.

Anche con la Disciplina Mentale alleniamo alcune facoltà indispensabili: prima di tutto, la volontà, che ci permette di mantenere il focus, l’attenzione direzionata verso l’oggetto della percezione, il collegamento stabile. Se la nostra attenzione si fa distrarre dai pensieri, il collegamento si spezza, interrompendo la comunicazione, ovvero la risonanza. Dopodiché, con la Disciplina Mentale alleniamo anche la nostra capacità di fermare il flusso di pensieri, stabilizzandoci nel silenzio, il quale ci apre all’ascolto. Se, mentre la pratichiamo la percezione, continuano a passarci pensieri nella mente, questi pensieri aggiungeranno del "rumore di fondo" a ciò che stiamo cercando di percepire, e pertanto la nostra percezione sarà confusa e disturbata da questi pensieri. Affinché la percezione sia chiara e limpida, lo deve essere anche la nostra mente, e ciò significa che dobbiamo riuscire a fermare la corrente, il flusso dei nostri pensieri. La Meditazione della Centratura e la Disciplina Mentale sono esercizi che vengono praticati durante tutto il percorso iniziatico, seppur con varie integrazioni man mano che si avanza nel percorso. Per quanto riguarda in particolare la percezione dell'energia, il consiglio è di cominciare con gli esercizi di percezione solo dopo aver raggiunto la capacità di mantenere l'attenzione sulla pallina rossa per almeno 3 minuti, e di riuscire a far tacere la mente per almeno un minuto (ovviamente, senza distrazioni).

A questo punto, per imparare a percepire le forze sottili serve la pratica. Come piace dire ad un mio caro amico appassionati di arti marziali, "la ripetizione porta alla perfezione". Un motto che chi è sulla Via del Sé dovrebbe sempre tenere a mente. Se l'attenzione è stabile e la mente tace, comunque, di solito la sensibilità necessaria per cominciare a distinguere le differenti forze sottili, o i differenti campi energetici (come i chakra), si acquisisce, al più, nel giro di una o due settimane di pratica quotidiana. Poi, con la pratica, e quindi con lo sviluppo e la purificazione dei corpi sottili, la capacità di percepire aumenta e si espande sempre di più.

Quindi, riassumendo, per poter percepire le forze sottili, serve:

  • 1) Uno stile di vita adeguato alla pratica, un buon equilibrio psico-emozionale e un corpo in salute;
  • 2) sviluppare il Canale Celeste e il Canale Tallurico, e quindi la capacità di essere "centrati" e presenti, praticando la Meditazione della Centratura;
  • 3) allenare la Volontà e la capacità di far tacere la mente, praticando la Disciplina Mentale;
  • 4) allenare e purificare il corpo fisico e i corpi sottili;
  • 5) pratica.

Se hai difficoltà a percepire le forze sottili, probabilmente è perché non hai praticato abbastanza gli esercizi precedenti, e/o non hai ancora raggiunto il necessario equilibrio interiore. In questo caso, rileggiti gli articoli su Yama e Niyama (e magari pure i successivi), e continua a praticare la Meditazione della Centratura e la Disciplina Mentale fino a quando non riuscirai a far tacere completamente la tua mente per almeno un minuto, senza alcuna distrazione. Quando ci riuscirai, allora sarai pronto per introdurre nella pratica gli esercizi di percezione delle forze sottili.

Prima di procedere, però, ricordati che avventurarsi nell'esplorazione dei piani sottili può essere tanto meravigliosa quanto terribile. Le insidie e i pericoli nascosti lungo il percorso non sono certo pochi, caderci è piuttosto facile e le conseguenze non sono tanto simpatiche. Motivo per il quale è meglio farsi guidare da chi è più avanti di noi nel percorso, un po' come in ogni arte e in ogni scienza.

Nel prossimo articolo vedremo alcuni esercizi per cominciare ad allenare la percezione delle forze sottili usando la tecnica del Palming, ovvero la percezione dell'energia con le mani. Prima di passare a quelli, però, dedicati alla Centratura e alla Disciplina Mentale!

Buona pratica.