Il Cerchio dello Zodiaco: Il Due, la Dualità, Yin e Yang

La Scienza della Luce - Parte 19

Tavola 7: Yin e Yangƒ
Tavola 7: Yin e Yang
Anche detto Simbolo del Tao, rappresenta le forze Yin (Nero) e Yang (bianco). In senso astrologico nei due cerchi più piccoli troviamo l'alba e il tramonto (osservando il sole dall'emisfero boreale, rivolti a sud).

Non c'è cosa che non sia diafana, nulla è impenetrabile, nulla è opaco, e la luce incontra la luce. E infatti ognuno porta in sé tutto e in ogni altro vede tutto: perciò ogni cosa è dappertutto, qualsiasi cosa è tutte le cose e lo splendore è infinito.

– Plotino, Enneadi, V - 8 (3, 4).

Nell'articolo precedente abbiamo parlato di due aspetti dell'Unità: l'Uno-Assoluto, inteso come "tutto e uno", rappresentato dal cerchio, e l'Uno-Principio, inteso come individualizzazione, inizio e fine, rappresentato dal centro. Chiaramente, parlare in questi termini dell'Unità, potrebbe quasi farla sembrare duale, quindi un Due, ma l'Uno-Assoluto ovviamente non è "duale", non è diviso: esso contiene tutto il creato ed è la Causa e il Fine di esso. Nell'Uno-Assoluto si realizza la "coniunctio oppositorum", la congiunzione degli opposti. Secondo la Tradizione c'è una "resistenza" che si è creata tra gli opposti generando uno squilibrio, il quale ha portato alla generazione dello spazio, del tempo e della materia. Questa resistenza sta nell'Essere, nella Coscienza, che percependo una porzione spazio-temporale e limitata dell'Eterno genera un flusso mentale che si concentra nell'esperienza sensoriale: tale condensazione, come un imbuto, genera quindi tale resistenza, senza la quale non ci sarebbero né spazio né tempo. Gli opposti nell'Uno-Assoluto sono intrisecamente legati proprio come lo sono nel Cerchio il Centro e la Circonferenza ("Dio è una sfera intellegibile, il cui centro è in ogni parte e la cui circonferenza è inaccessibile"). Nell'Unità non c'è divisione: tutto è Uno e Uno è tutto. La divisione sta solo nel non aver comprenso l'Unità. La "Metafisica del Numero" descrive infatti la genesi cosmogonica dei Numeri e la loro funzione, i quali sono tutti parte dell'esperienza mentale-sensoriale che fa l'Uno-Principio, ossia la Coscienza, dell'Uno-Assoluto: quindi in tal senso sia l'Uno-Principio sia tutti gli altri Numeri sono contenuti nell'Uno-Assoluto.

La divisione avviene con il Due: il Due-diamentro divide l'Uno-cerchio nella pluralità degli opposti. Il Due non è semplicemente duale, ma è "doppiamente duale". Un po' come nell'elettromagnatismo: il campo elettrico e quello magnetico sono "due metà" legate l'una all'altra, e allo stesso tempo sono entrambi duali, o polarizzati. In entrambi, infatti, troviamo un polo positivo ed uno negativo. Dato che il tempo, il divenire, nasce con il Tre, il Due nasce contemporaneamente all'Uno: il Due è la divisione che crea la Coscienza attraverso la percezione (e condensazione) spazio-temporale dell'Eterno, atto che crea la resistenza alla quale ho accennato poco fa. Questa dualità sta nella divisione tra finito e infinito, sta nel Diamentro, il quale determina l'ampiezza della circonferenza, la quale a sua volta separa l'eterno infinito, dallà finità dello spazio-tempo. E se il Tre è Tempo, allora al Due rimane lo Spazio: infatti il Due è lo Spazio della Mente, che avendo una natura duale, divide la percezione della Coscienza in infinite copie finite dell'Assoluto. In tale frattalità sta appunto la natura "doppiamente duale" (o "frattale") del Due.

Il Tao corrisponde all'infinito assoluto e all'origine di tutta la realtà a cui si cerca di fare ritorno.
È innominabile , indicibile e inconcepibile: definirlo con un nome o riuscire a immaginarlo significherebbe far venire meno il suo essere infinito, perché lo si delimiterebbe entro una realtà parziale. Il nome Tao, quindi, è solo simbolico e definisce un solo attributo dell'infinito, quello di essere una "Via" da cui tutto ha origine.
È allo stesso tempo esistenza e non-esistenza perché, pur essendo ovunque e in qualunque cosa, non può essere oggetto di conoscenza.
Il Tao è spesso associato all'acqua. Come l'acqua è inafferrabile, scaturisce da una fonte unica e costante e assume forme diverse e in continuo divenire.
È grazie alla Potenza De che il Tao produce l'Uno, che produce il Due e così via fino a dare origine a tutte le cose. Ogni realtà manifesta ha una propria forma originale ed è coltivandola che si può fare ritorno al Tao, il vero obiettivo della dottrina taoista.
Il simbolo del Tao raffigura la realtà di tutte le cose. Si tratta di un cerchio diviso in due, una metà bianca con un cerchio nero al centro e una metà nera con un cerchio bianco al centro. La parte nera rappresenta il principio yin (阴), quella bianca il principio yang (阳). Allo yang è associato il maschile e il positivo, mentre allo yin il femminile e il negativo.
I due principi sono opposti ma complementari e si riflettono in ogni aspetto della natura, inoltre sono interdipendenti perché al mondo non esiste niente che sia completamente yin o yang, ecco perché in ogni metà del cerchio cè un punto del colore dell'altra metà.

- Il Taoismo: simbolo del Tao, yin yang e i principi fondamentali | Viaggio In Cina.

Il famoso simbolo di Yin e Yang rappresenta proprio ciò: in esso troviamo difatti il cerchio diviso in due parti da una sinusoide, nella troviamo sia il Due, il Diamentro, che in questo caso è "mosso" dal Tre, il divenire, la circonferenza, che con il suo movimento circolare genera la sinusoide, l'onda, la vibrazione, la percezione mentale-sensoriale. Questo genera non solo il Due, ma anche il Quattro: il diamentro orizzontale divide il cerchio in alto e basso, e mosso dal movimento circolare genera anche uno squilibrio laterale (generando una "tensione" nel centro), creando così una differenza, una divisione, anche tra destra e sinistra, tra ciò che sale verso il Cielo e ciò che scende in Terra. Questo movimento genera a sua volta il Quattro, i Quattro Elementi, simboleggiati proprio dalla Croce Solare (il cerchio diviso in 4 dal diamentro orizzontale e quello verticale, di cui ho già scritto qualcosa negli articoli precedenti).

La dualità nel simbolo di Yin e Yang è evidenziata anche dal bianco e dal nero. Ritroviamo in entrambe le parti il seme del loro opposto, raffigurato da due cerchi più piccoli: la dualità che si ripete in sé stessa. Il simbolo di Yin e Yang è molto antico e nasce proprio dall'osservazione del Sole: nel suo significato astronomico esso infatti rappresenta il Sole che cresce e che cala, e dunque l'alba e il tramonto nei due cerchi più piccoli. Immagina di essere in mezzo a un prato (nell'emisfero nord), rivolto a sud, ed immagine di essere al contempo centro del simbolo: tuo sei l'Uno, al centro, e il Sole, come anche il Due, il Tre, il Quattro, eccetera, routano intorno a te. Da qui puoi vedere il "Tao" scorrere intorno a te.

Possiamo comprendere così perché gli attributi espressi dalle due forze Yin e Yang sono connesse ad una visione astrologica-sinbolica.

Yin: nero, oscurità, confusione, demoni (gui), luna, notte, passivo, freddo, negativo, nord, ovest, terra, acqua (shui), femminile.

Yang: bianco, luminosità, chiarezza, dèi (shen), sole, giorno, attivo, caldo, positivo, sud, est, cielo, fuoco (huo), maschile.

La simbologia di cui parliamo è di origine boreale, fatto di cui bisogna tenere conto. Immaginiamo pertanto di essere in piedi in cima ad una collina, e di avere sotto i suoi piedi la Croce dello Zodiaco, sulla quale siamo posizionati al centro, rivolti verso sud. All'alba, possiamo vedere il Sole sorgere da est, ossia alla nostra sinistra, per portare la sua luce lungo l'arco del giorno, mostrandosi in alto, nel cielo. Durante il giorno il Sole sarà davanti di noi, e quindi il caldo, il fuoco, è a sud, mentre il freddo è nord. Al tramonto invece vediamo il Sole "scendere sotto la terra", alla nostra destra. Al tramonto il Sole che viene accolto dal ventre della Terra, che è associata all'acqua passiva e femminile, mentre all'alba, nella quale il Sole esce dalla Terra con la sua luce bianca-dorata, è associata al fuoco attivo e maschile.

Perché, però, dobbiamo guardare proprio verso sud e non verso un'altra direzione? Ovviamente c'è un motivo ben preciso: abbiamo detto che a sud guardiamo il Sole, la luminosità, la chiarezza, e quindi la Verità, mentre a nord troviamo l'oscurità, l'ignoranza, o anche l'inconscio. Inconscio che sta nella Terra, la quale simbolicamente ha più significati: può riferirsi al pianeta, al suolo, ad uno dei quattro elementi, oppure anche al corpo, e non solo.

Se consideriamo il corpo, potremmo considerarlo anch'esso diviso dalla Croce, un po' come l'uomo crocifisso. In questa suddivisione ritroviamo non solo, chiaramente, la divisione tra lato destro e sinistro del corpo, ma anche quella tra Coscienza-Conscia, Cielo, Cervello/testa e l'Inconscio, Terra, busto/arti. La linea equatoriale, la Linea della Terra, ossia la linea su cui si appoggia il Cielo, nel corpo corrisponde quindi alla nostra linea delle spalle, proprio come ci indica l'uomo crocifisso. Quindi sopra le spalle troviamo il Cielo, il fuoco e il sud, mentre sotto le spalle troviamo la Terra, l'acqua e il nord. Nella descrizione fatta prima, il lato sinistro del corpo è rivolto verso l'alba-maschile e il lato destro verso il tramonto-femminile. Però stavamo guardando a sud, ossia al cielo-cervello: infatti il lato sinistro del cervello è yang-maschile mentre quello destro yin-femminile. Se invece avessimo guardato a nord, e quindi al corpo, i due lati sarebbero invertiti. La Medicina Tradizionale Cinese insegna che il corpo funziona proprio in questo modo: come detto, stiamo "guardando a nord", alla terra-corpo, e quindi stiamo considerando appunto come funziona il corpo.

Questo dualismo di Yin e Yang si manifesta nella polarità del corpo. Destra (Yang): è considerata la parte maschile, il lato che esternalizza, agisce e si collega al mondo esterno. Le patologie che insorgono sul lato destro possono essere interpretate come segnali di disarmonia nel modo di relazionarsi con il mondo o di gestione dell’energia vitale. Sinistra (Yin): rappresenta l’aspetto femminile, introspettivo e connesso alla sfera emotiva. I disturbi che emergono sulla sinistra del corpo indicano spesso una disarmonia interna o un conflitto emotivo, come una difficoltà nel ricevere e accettare.

- Da: Destra e sinistra in Medicina Cinese. https://www.medicina-cinese.it/index.php/blog/228-destra-sinistra-medicina-cinese

La lateralità Yin-Yang infatti nel passare dal Cielo alla Terra si inverte: il lobo destro del cervello è quello femminile e governa il lato sinistro del corpo, mentre il lobo sinistro è maschile e governa il lato destro corpo. Quindi, se guardiamo a nord stiamo osservando la Terra-Corpo, mentre se ci rivolgiamo a sud stiamo osservando il Cielo-Cervello. E le altre direzioni? Se ogni possibile raggio del cerchio indica una direzione, potremmo avere infinite direzioni verso cui rivolgerci, e quindi avere infiniti significati. Invece, così non è: d'altronde la dualità, per quanto molteplice, è pur sempre costituita da due, e soltanto due, polarità: Yin e Yang. Questa polarità si manifesta con il Due, che segue l'Uno e lo Zero, in quanto è proprio il frutto dell'interazione tra lo Zero, la staticità oscura dell'Eterno (Yin), e l'Uno, il principio attivo Yang che da Vita e "porta alla Luce" della Coscienza l'Eterno, manifestandolo nello Spazio della Mente (Due).

Anche noi, nella nostra vita quotidiana, ci troviamo continuamente di fronte ad una moltiplicità di scelte, ma ogni scelta che facciamo, alla fine, ci condurrà sempre e soltanto in due possibili direzioni, alternative ed opposte: una è quella della notte, della confusione, della passività, dell'istintività, è la strada nella quale ci conducono le nostre paure e i nostri comportamenti autodistruttivi, mentre l'altra è la strada del giorno, della Luce, della forza attiva della Volontà che ci guida verso il Cielo, verso il Divino: è il ritorno all'Unità, alla comprensione che Tutto è Uno e Uno è Tutto.

Secondo la simbologia tradizionale credere che l'universo sia duale significa essere nella notte, nella confusione. Significa non capire che Tutto è Uno e che Uno è Tutto, e quindi significa ignorare l'Unità, e pertanto, vivere nell'illusione. La dualità infatti è l'origine dell'illusione, dovuta alla separazione tra il Tutto e l'Uno, tra l'io e il Sé. Separazione dovuta alla divisione dell'Unità, e quindi, appunto, al Due. Viste quante banalità si dicono in merito, bisogna sottolineare comunque che dire che la Dualità è "illusione" non significa dire che non esiste e/o che non è "reale", ma piuttosto che "non è ciò che appare", che è ben diverso. Se assistiamo allo spettacolo di un illusionista, nessuno (sano di mente) direbbe mai che le sue illusioni non sono reali, ma piuttosto, appunto, che ciò che sembra avvenire in realtà non è ciò che avviene. A vedere l'illusionista, potrebbe sembrare che un coniglio compaia da un cappello, ma la realtà, come sappiamo, è ben diversa: il coniglio era già nel cappello.

Allo stesso modo, se noi guardiamo il mondo credendo di essere separati da esso, e pensando che non ci sia alcuna "connessione" tra le parti di cui è composto l'Universo, stiamo guardando la realtà per come appare, e non per ciò che è. Per comprendere noi stessi e l'universo dobbiamo tornare al Centro, alla Fonte, all'Uno e al Vero. Colui che ci mostra la strada verso l'Uno è proprio il Sé-Sole, che illumina la nostra via con la sua Luce, quando è alto nel Cielo, e illumina la Terra. È il Fuoco dello Spirito che si incarna nella nostra Volontà, guidandoci ad ogni bivio-scelta che troviamo lungo il cammino. Quando la Luce del Sé-Sole ci guida, il Sole è alto nel cielo, mentre nella notte dell'illusione della dualità il Sole è nascosto sotto una Terra governata da forze titaniche. Il Sé-Sole è la vita che batte nel Cuore-Centro: è colui che manifestandosi nello Spazio da ritmo al Tempo.

Le Upaniṣad, fedeli in questo alla tradizione dei Brāhmaṇa, contengono un'anatomia e una fisiologia, base necessaria a quella rete di corrispondenze fra microcosmo e macrocosmo che costituisce la loro ragione d'essere. Dove bisogna cercare l'ātman nell'organismo umano? Poiché l'ātman è immateriale, onnipresente, ecc., la domanda è assurda. Senza dubbio, ma non c'è proprio altro? Ebbene, bisogna sapere che «in questa fortezza del brahman (che è il corpo), vi è un piccolo loto (in corrispondenza del cuore) che costituisce come una dimora all'interno della quale vi è un piccolo spazio. Si tratta di cercare ciò che lo occupa... Vasto quanto lo spazio che abbraccia il nostro sguardo è questo spazio all'interno del cuore. L'uno e l'altro, il cielo e la terra, vi sono riuniti, il fuoco e l'aria, il sole e la luna, la folgore e le costellazioni, e ciò che a ciascuno appartiene quaggiù e ciò che non gli appartiene» (ChU, VIII, 1, 1 sgg.). E ancora: «Ciò che si chiama brahman è lo spazio che è esterno all'uomo; ma lo spazio che è esterno all'uomo è lo stesso che è all'interno dell'uomo; e questo spazio che è all'interno dell'uomo è lo stesso che è dentro al cuore. È il pieno, l'immutabile» (ChU, III, 12, 7sgg.). Il brahman-ātman è quindi uno spazio, ākāśa, una cavità, kha. La pienezza dell'anima, l'anima come pienezza si rivela, si dispiega in uno spazio vuoto, compendio dello spazio infinito. Essa è tale spazio; più precisamente, l'identità dell'ātman e del brahman, vale a dire la verità dell'uno e dell'altro, dell'uno attraverso l'altro, si fonda sull'identità di questi due spazi. [...] «Questo spazio che è all'interno del cuore, è là che (l'ātman) dimora, padrone di tutto, sovrano di tutto, signore di tutto... È la diga che separa i mondi per impedire loro di confondersi» (Bṛhadāraṇyakopaniṣad, IV, 4, 22).

- Charles Malamoud, Cuocere il mondo (la citazione è tratta dal canale Telegram "ἄσκησις • áskēsis").
Tavola 2: I Chakra Principali
Tavola 2: I Chakra Principali
I 14 Chakra Principali sono collegati dai meridiani Ren Mai e Du Mai, mentre i loro 6 nodi dal Canale Centrale.

Nell'articolo La Meditazione della Centratura, Parte 2: i Chakra Principali e nell'articolo che lo precede ho parlato della Forza Solare, della Forza Lunare e del Canale Centrale. La Tavola 2 (qui sopra) contiene lo schema dei Chakra Principali.

Nello yoga i due nadi Ida e Pingala (Forza Lunare e Solare) sono associati rispettivamente alla parte sinistra e destra del corpo (torso e gambe), ma si invertono nella testa, nel cervello. Inoltre, nella parte frontale abbiamo il meridiano Ren Mai, o Vaso Concezione, il quale è Yin in quanto riceve la Forza Solare Yang (Pingala) che discende dall'alto, mentre nella parte posteriore del corpo abbiamo il meridiano Du Mai, o Vaso Governatore, il quale è Yang in quanto attiva ("spinge") la Forza Lunare Yin (Ida) che ascende dal basso (il corpo fisico è la terra e le due forze ascendono e discendono dal "cielo", i corpi sottili).

Continuerò a parlare del Due nel prossimo articolo.